Eccellenza culinaria
Ecco alcuni capolavori della gastronomia modenese
Gnocco fritto
E' senza dubbio uno dei più apprezzati dai palati non solo locali.
Con salumi, formaggi e/o parmiggiano reggiano lo gnocco fritto è un vero e proprio blasone della tradizione all’ombra della Ghirlandina.
Viene preparato con pasta di pane dal cui composto si ricavano dei quadrati o dei rombi da farcire a piacimento.
Tigella (crescentina)
Nota anche come crescentina, anticamente veniva preparata su dischi di terracotta o pietra refrattaria che si chiamavano proprio tigelle.
Per questo, la crescentina si chiama tigella oggi, in pianura padana e nel resto d’Italia. Acqua, farina, grano tenero e lievito di birra
sono gli ingredienti della tigella, che viene poi farcita con salumi, formaggi o con marmellate.
Parmiggiano Reggiano
È il formaggio Dop a pasta dura per eccellenza che subisce più tentativi di imitazione al mondo, realizzato con latte crudo,
parzialmente scremato per affioramento, senza l’aggiunta di additivi o conservanti. Gran parte della produzione
avviene tramite mucche della razza Frisona, presenti sul territorio dal Novecento, ma anche la razza reggiana
rossa viene sfruttata tradizionalmente per produrre questo re della tavola.
Aceto balsamico
Si ottiene con l’uva bianca coltivata sulle colline e un rituale che prevede più passaggi tra botti di legno diverso e,
molte volte, tra generazioni. Esistono due tipi di aceto balsamico. Il primo, “Aceto balsamico tradizionale di Modena”,
dal valore economico altissimo, invecchiato anche più di venticinque anni prodotto con i metodi tradizionali
e “Aceto balsamico di Modena” prodotto industrialmente.
Prosciutto di Modena dop
La zona di produzione del Prosciutto di Modena Dop corrisponde alla fascia collinare ed alle valli che si sviluppano
attorno al bacino oro-idrografico del fiume Panaro e che partendo dalla fascia pedemontana non supera i 900 metri di altitudine.
Qui nasce il gustosissimo prosciutto che deve rispettare le caratteristiche imposte da un articolato disciplinare di produzione
Tortellini
Con il tortellino si entra nella leggenda, più che nella storia della cucina nostrana.
La base di questo piatto, riconosciuto universalmente come simbolo della zona e oggetto di una storica
disfida con Bologna, è composta da Parmigiano, l’impasto e carne macinata di vitello, maiale e salsiccia,
prosciutto crudo e mortadella come ripieno. Il vero tortellino è in brodo, preferibilmente di manzo o cappone.
Lasagne
A pasta verde o gialla, le lasagne rappresentano un simbolo della cucina modenese nel mondo.
“Costruite” a strati alternati di pasta, ragù di carne e besciamella, la loro preparazione costituisce un rituale
per rezdore e massaie modenesi. Ne esistono poi numerose varianti per chi, vegetariano o amante delle verdure,
vuole provare una versione della lasagna “verde” non solo nell’impasto, ma anche nella farcitura.
Lambrusco
Viene citato anche da Giosuè Carducci e il nome indica sia il vitigno che il vino. Il lambrusco è uno dei vini
più venduti in Italiaed esportati nel mondo. Esistono quattro tipi di lambrusco doc: Grasparossa di Castelvetro,
corposo e fortemente aromatico; Salamino, così denominato perché i grappoli ricordano i salami; il Sorbara, con aromi
di fragola, ciliegia e lampone, e infine il Modena. Frizzantino e dolciastro c’è chi apprezza il lambrusco anche per l’aperitivo
Bolliti misti
Il carrello dei bolliti e degli arrosti è uno dei piatti irrinunciabili sotto la Ghirlandina.
Un corredo dei prodotti tipici modenesi come lo zampone e il cotechino, oltre alla lingua,
la testina di vitello e il manzo. Facile ritrovare in alcune case modenesi il carrello dei lessi,
un mobile che custodisce al caldo tutti i lessi durante il pranzo. Gli arrosti si possono
abbinare con prosciutto al forno, stinco di maiale e a rotazione coppa, arista o altro.
Zuppa Inglese
Inglese di nome ma modenese di fatto. Anche se sull'origine sono in corso dispute con altri territori,
un po' come avviente per i tortellini. Dolce al cucchiaio a base di savoiardi bagnati con alchermes
dal colore tipico rosso, con crema pasticcera al cioccolato e crema pasticcera chiara.
Bensone
È una sorta di pane dolce, cotto al forno e arricchito con granelli di zucchero, si mangia tagliato a fette
anche intinto nel lambrusco. Per secoli si è cucinato in casa in occasione di particolari festività,
si cuoceva nel forno o nella stufa a legna in coda al pane poiché la cottura necessitava di maggior calore