La Palazzina dei Giardini
La Galleria civica dispone dal 1983 di una prestigiosa e ormai internazionalmente riconosciuta sede espositiva
Voluta nel XVII secolo da Francesco I d’Este come Casino - luogo di divertimento per la corte Estense - all’interno dei giardini di Palazzo Ducale, e donata un secolo dopo col parco alla cittadinanza, nel corso degli anni cade in disuso, fino a diventare nel XX secolo serra e deposito attrezzi.
Come risulta dai documenti dell'epoca, già nella seconda metà del XVI sec. esiste un piccolo giardino nei pressi del castello trecentesco, residenza modenese degli Estensi, duchi di Ferrara, Modena e Reggio. Nel 1598, dopo la devoluzione di Ferrara alla Santa Sede e il conseguente trasferimento della capitale estense a Modena, il duca Cesare dispone l'ampliamento e l'abbellimento del giardino, mentre con i suoi successori si assiste ad una ulteriore estensione degli spazi verdi organizzati e al loro utilizzo scenografico per spettacoli e balli.
Nel 1739 Francesco III dona i giardini alla cittadinanza, dichiarandoli pubblici; nei lavori di ampliamento generale, anche la palazzina, in cui vengono dati balli ed accademie musicali, viene completata all'interno e all'esterno assumendo così una tipica conformazione d'impianto settecentesco. Vengono prolungate le ali laterali e collegate al padiglione centrale tramite una copertura a terrazzo a cui era possibile accedere tramite scalinate curvilinee ai due estremi dell'edificio; la facciata viene ornata con l'inserimento in nicchie, ai lati delle finestre, di busti di imperatori romani, mentre un successivo intervento, documentato dal 1790, presenta l'aggiunta dei due timpani triangolari. Nel frattempo, precisamente nel 1772, venne istituito, nella zona precedentemente occupata dalla montagnola, l'Orto Botanico Universitario che nel corso dell'Ottacento continuò ad espandersi a danno del giardino.
Con l'unità d'Italia il giardino passa in proprietà alla Casa Reale, quindi nel 1865, con atto formale viene acquistato dal Comune di Modena.
In quegli anni sono previsti interventi di ristrutturazione alla palazzina: ai lati vengono costruite serre per le piante esotiche, gli intonaci esterni e della cupola sono rinnovati; all'interno viene eseguita la decorazione della volta della sala centrale arredata con tavolini e divani per il riposo del pubblico.
Già dal 1893 iniziano a manifestarsi i segni di una cattiva manutenzione sia del giardino - nonostante successivi ampliamenti e migliorie -, sia della stessa palazzina che addirittura, nel 1916, risulta essere adibita a serra e deposito attrezzi e privata, nel 1923, di gran parte degli stucchi e delle decorazioni.
Nel 1937, per la sua precaria stabilità, la cupola venne demolita e completamente ricostruita.
Nel secondo dopoguerra, si avvia un progetto di recupero dei giardini, culminante negli anni Sessanta quando vengono installati giochi e giostre per il divertimento dei bambini e costituito un piccolo zoo a scopo educativo.
Verso la fine degli anni Settanta, nell'ambito di un piano di valorizzazione del centro storico promosso dall'Amministrazione Comunale, il Giardino pubblico viene restituito alla sua originaria funzione di spazio verde per la cittadinanza tutta.
Anche la Palazzina è sottoposta ad un radicale intervento di restauro conservativo nell'intento di riqualificarla nella sua originaria funzione scenografica: a restauro concluso, nel 1981, viene adibita, dapprima saltuariamente poi in maniera continuativa, a sede espositiva della Galleria civica.